Fibrosi polmonare idiopatica e progressiva: Admilparant, un antagonista LPA1, riduce il declino della funzione polmonare


Uno studio di fase 2 ha mostrato che l’assunzione per 26 settimane di Admilparant, un antagonista orale del recettore 1 dell'acido lisofosfatidico ( LPA1 ), ha ridotto il declino della percentuale predetta della capacità vitale forzata ( ppFVC ) nei pazienti con fibrosi polmonare idiopatica ( IPF ) e fibrosi polmonare progressiva ( PPF ).

L’acido lisofosfatidico ( LPA ) è un lipide bioattivo coinvolto in numerosi processi cellulari, tra cui la proliferazione e migrazione cellulare, l’infiammazione e la fibrosi.
LPA esercita i suoi effetti legandosi a specifici recettori ( LPA1-LPA6 ). Il recettore LPA1 è particolarmente importante nella fibrosi polmonare, perché promuove l’attivazione e la migrazione dei fibroblasti, aumenta la permeabilità vascolare e la fuoriuscita di liquidi, contribuendo al danno polmonare e stimola la produzione di collagene e matrice extracellulare, favorendo la fibrosi.
Admilparant, bloccando selettivamente il recettore LPA1: riduce la migrazione e attivazione dei fibroblasti, limitando la formazione di tessuto cicatriziale nei polmoni; diminuisce l’infiammazione e la permeabilità vascolare, proteggendo il tessuto polmonare dal danno progressivo; rallenta la perdita della funzione polmonare.

Admilparant presenta un meccanismo differente da quello dei farmaci antifibrotici attuali; Nintedanib è un inibitore di diverse tirosin-chinasi coinvolte nella crescita dei fibroblasti, mentre Pirfenidone ha effetti antifibrotici e antinfiammatori attraverso la regolazione di fattori di crescita.
Admilparant, invece, agisce a monte, bloccando un meccanismo chiave nella segnalazione fibrotica, offrendo un potenziale nuovo approccio terapeutico alternativo a quelli già esistenti.

Lo studio di fase 2, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, aveva come obiettivo quello di valutare l’efficacia e la sicurezza del trattamento con Admilparant versus placebo, coinvolgendo due gruppi di pazienti, affetti da IPF (n=276) o da PPF (n=123).

I pazienti con IPF sono stati randomizzati ad uno dei tre trattamenti seguenti: Admilparant 30 mg BID ( due volte al giorno ) (91 pazienti con età media pari a 69,5 anni); Admilparant 60 mg BID (93 pazienti con età media pari a 68,8 anni); placebo (92 pazienti con età media pari a 69 anni).

In modo analogo, i pazienti con PPF sono stati randomizzati a trattamento con: Admilparant 30 mg BID (40 pazienti con età media pari a 71,4 anni); Admilparant 60 mg BID (42 pazienti con età media pari a 67,9 anni); placebo (41 pazienti con età media pari a 68,8 anni).

Nei pazienti con IPF, il gruppo trattato con 60 mg di Admilparant ha mostrato una riduzione minore della ppFVC rispetto al gruppo placebo dopo 26 settimane (-1,2% vs -2,7%, con una differenza di trattamento pari all’ 1,4%). Tuttavia, l’effetto non è stato osservato nel gruppo 30 mg, che ha mostrato una riduzione del ppFVC simile al placebo (-2,8% vs -2,7%).

Nei pazienti con PPF, la riduzione del ppFVC è stata inferiore nei gruppi trattati con Admilparant rispetto al placebo (placebo: -4,3%, 30 mg: -2,9%, 60 mg: -1,1%), con una differenza di trattamento del 3,2% tra il gruppo 60 mg e il gruppo placebo.

Il trattamento con Admilparant 60 mg è risultato generalmente ben tollerato, con un numero inferiore di pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi rispetto al placebo. La diarrea è stato l’evento avverso più comune. Inoltre, si sono registrati cali transitori della pressione sanguigna nei pazienti trattati con Admilparant.
Nella coorte di pazienti con IPF, il tasso di eventi avversi è stato più elevato nel gruppo placebo (80,4%), seguito dai gruppi trattati con Admilparant (30 mg: 75,8%, 60 mg: 74,2%).
Nella coorte di pazienti con PPF, il tasso più elevato di eventi avversi è stato riscontrato nel gruppo 30 mg (82,5%), seguito dal placebo (78%) e dal gruppo 60 mg (66,7%).

Sono stati segnalati 9 decessi nel gruppo IPF (2 nel gruppo placebo, 3 nel gruppo trattato con Amilparant 30 mg e 4 nel gruppo trattato con Admilparant 60 mg).
Nessun decesso è stato riportato nei gruppi di pazienti con PPF trattati con Admilparant, mentre 3 pazienti nel gruppo placebo sono deceduti.

In conclusione, i dati di questo studio hanno indicato che Admilparant potrebbe rappresentare una nuova opzione terapeutica per rallentare la progressione della fibrosi polmonare idiopatica e progressiva. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere perché la dose da 30 mg abbia avuto effetto nella coorte PPF ma non in quella IPF. ( Xagena_2025 )

Fonte: American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, 2025

XagenaMedicina_2025