Avastin migliora l'udito nei pazienti con neurofibromatosi di tipo 2
La profonda perdita dell’udito è una grave complicanza della neurofibromatosi di tipo 2, una condizione genetica associata a schwannomi bilaterali vestibolari, tumori benigni che hanno origine dall’ottavo nervo cranico e per i quali non esitono terapie mediche.
Ricercatori del Massachusetts General Hospital, a Boston negli Stati Uniti, hanno determinato il pattern di espressione di VEGF ( fattore di crescita vascolare endoteliale ) e di 3 dei suoi recettori ( VEGFR-2, neuropilina-1 e neuropilina-2 ) in campioni conservati in paraffina di 21 schwannomi vestibolari associati a neurofibromatosi di tipo 2 e di 22 campioni da schwannomi sporadici.
Dieci pazienti consecutivi con neurofibromatosi di tipo 2 e schwannomi vestibolari progressivi, che non erano candidati per il trattamento standard sono stati trattati con Bevacizumab ( Avastin ), un anticorpo monoclonale anti-VEGF.
Una risposta all’esame per immagini è stata definita come una diminuzione del volume del tumore pari almeno al 20% rispetto al basale.
VEGF è risultato espresso nel 100% degli schwannomi vestibolari e VEGFR-2 nel 32% dei vasi del tumore in base all’analisi immunoistochimica.
Prima del trattamento, il tasso di crescita annuale mediano in volume per 10 tumori indice era del 62%.
Dopo il trattamento con Bevacizumab nei 10 pazienti, il tumore si è ridotto in 9, e 6 pazienti hanno mostrato una risposta alla diagnostica per immagini che è stata mantenuta in 4 pazienti nel periodo di follow-up di 11-16 mesi.
La migliore risposta al trattamento è stata una riduzione del volume del 26% (valore mediano ).
Tre pazienti non sono risultati idonei per una risposta uditiva; dei rimanenti 7, 4 hanno mostrato risposta uditiva, 2 hanno mantenuto udito stabile e 1 ha mostrato una perdita progressiva di udito.
Sono stati ossevati 21 eventi avversi di grado 1 o 2.
In conclusione, il blocco di VEGF con Bevacizumab migliora l’udito in alcuni, ma non in tutti, i pazienti con neurofibromatosi di tipo 2, ed è risultato associato a una riduzione del volume degli schwannomi vestibolari a maggior crescita. ( Xagena_2009 )
Plotkin SR et al, N Engl J Med 2009;361358-367
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