Deficit combinato ereditario dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina-K


Il deficit combinato ereditario dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K è un raro disturbo congenito della coagulazione derivante dalla riduzione variabile dei livelli dei fattori della coagulazione II, VII, IX e X, così come degli anticoagulanti naturali proteina C, proteina S, proteina Z.

Lo spettro dei sintomi di sanguinamento varia da lieve a grave, con insorgenza nel periodo neonatale nei casi gravi. I sintomi di sanguinamento sono spesso mortali, si verificano sia spontaneamente sia in ambito chirurgico, e di solito coinvolgono la pelle e le mucose. È spesso presente una gamma di sintomi non-emostatici, comprese anomalie dello sviluppo e dello scheletro.

Il deficit combinato ereditario dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K è una malattia autosomica recessiva causata da mutazioni nei geni che codificano per la gamma-glutamil carbossilasi oppure per il complesso della vitamina K 2,3-epossido reduttasi. Queste due proteine sono necessarie per la gamma-carbossilazione, una modificazione post-sintetica che permette alle proteine della coagulazione di esercitare la propria funzione.

Le anomalie di sviluppo e le anomalie scheletriche presenti con il deficit combinato ereditario dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K sono il risultato di una difettosa gamma-carbossilazione di alcune proteine non-emostatiche.
È opportuna una differenziazione diagnostica da altre condizioni, sia congenite che acquisite, e sono necessarie analisi del genotipo per confermare il difetto.

La somministrazione di vitamina K è il cardine della terapia per il deficit combinato ereditario dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K, con l'integrazione di plasma durante gli interventi chirurgici o gravi episodi emorragici. Inoltre, i concentrati del complesso protrombinico e la terapia di combinazione tra fattore VII attivato ricombinante e vitamina K possono costituire opzioni alternative di trattamento.

La prognosi complessiva è buona, e con la disponibilità di diverse opzioni terapeutiche efficaci il deficit combinato ereditario dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K ha solo un ridotto impatto sulla qualità della vita dei pazienti colpiti. ( Xagena_2010 )

Napolitano M et al, Orphanet Journal of Rare Diseases 2010; 5: 21



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