Amiloidosi da catene leggere


Le amiloidosi sono un gruppo di circa 30 malattie in cui proteine diverse vanno incontro a modificazioni conformazionali in seguito alle quali si aggregano e si depositano nei tessuti sotto forma di fibrille di amiloide.

Nell’amiloidosi AL ( amiloidosi da catene leggere ) le fibrille sono formate dalla porzione ammino-terminale di una catena leggera immunoglobulinica monoclonale, prodotta da un clone midollare di plasmacellule, che nella maggior parte dei casi è di modeste dimensioni e indolente.

La forma sistemica di questa malattia ha un’incidenza di circa 10 casi per milione di persone/anno, ed è caratterizzata dalla disfunzione progressiva di uno o più organi, che ha esito fatale se non è arrestata da una terapia efficace.

La sopravvivenza dei pazienti è determinata soprattutto dalla presenza e dalla gravità del danno cardiaco.

Le osservazioni che l’infusione in cuori di ratto isolati di catene leggere amiloidogeniche ottenute da pazienti con amiloidosi cardiaca causa in pochi minuti un aumento della pressione telediastolica, prima che si siano potuti formare depositi d’amiloide, e che in pazienti in cui la chemioterapia riduce la concentrazione delle catene leggere libere circolanti ( FLC ) la disfunzione cardiaca migliora anche se i depositi di amiloide rimangono immutati indicano che nell’amiloidosi AL il danno cardiaco è causato principalmente da un effetto tossico diretto esercitato dalle catene leggere libere circolanti amiloidogeniche.

Di conseguenza, nell’amiloidosi AL le catene leggere libere circolanti non sono soltanto un marcatore delle dimensioni del clone, ma sono l’agente responsabile della disfunzione d’organo.
Per questo motivo, la possibilità di misurare le catene leggere libere circolanti ha rappresentato un grande miglioramento nella capacità di curare i pazienti con amiloidosi AL e ha acquisito un ruolo importante nella diagnosi, nella stratificazione prognostica e nella determinazione della risposta alla terapia.

Grazie alla determinazione dei marcatori cardiaci e delle catene leggere libere circolanti il laboratorio svolge ora un ruolo insostituibile nella gestione dei pazienti con amiloidosi AL. In particolare, la misurazione delle catene leggere libere circolanti in combinazione con l’immunofissazione del siero e delle urine permette di raggiungere un’elevata sensibilità diagnostica nell’individuazione delle componenti monoclonali amiloidogeniche, contribuisce alla stratificazione prognostica e permette di seguire in modo accurato i pazienti nel corso della terapia, indicando tempestivamente se la risposta desiderata è stata raggiunta o se è necessario cambiare strategia terapeutica. ( Xagena_2013 )

Fonte: Biochimica clinica, 2013

Xagena_Medicina_2013