Tafamidis ha dimostrato di ridurre la mortalità e la frequenza dei ricoveri per cause cardiovascolari negli adulti con cardiomiopatia amiloidotica da transtiretina di tipo wild-type o ereditario


E' stato approvato nell'Unione Europea Vyndaqel ( Tafamidis ), una capsula orale da 61 mg una volta al giorno, per il trattamento dell'amiloidosi da transtiretina wild-type ( acquisita ) o ereditaria in pazienti adulti con cardiomiopatia ( ATTR-CM ).
Prima di questa approvazione, le opzioni di trattamento per i pazienti con ATTR-CM erano limitate alla gestione dei sintomi e, in rari casi, al trapianto di cuore.

La cardiomiopatia amiloidotica correlata alla transtiretina ( ATTR-CM ) è una malattia rara e pericolosa per la vita, caratterizzata dall'accumulo di depositi patologici di un materiale proteico insolubile chiamato amiloide a livello cardiaco ed è caratterizzata da cardiomiopatia restrittiva e scompenso cardiaco progressivo.
I pazienti vivono in media 2-3.5 anni dopo la diagnosi.

L'approvazione della Commissione europea si basa sui risultati dello studio di fase 3 ATTR-ACT, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, per valutare la terapia farmacologica nel trattamento della ATTR-CM.
Lo studio ha messo a confronto i pazienti che hanno ricevuto una dose orale giornaliera di 20 mg o 80 mg di Tafamidis meglumine rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo.

Nell'analisi primaria dello studio, Tafamidis meglumine ha dimostrato una riduzione significativa della combinazione in ordine gerarchico di mortalità per tutte le cause e frequenza di ospedalizzazioni per cause cardiovascolari, rispetto al placebo, durante un periodo di 30 mesi in pazienti con ATTR-CM wild-type o ereditaria ( p=0.0006 ).
Inoltre, l'analisi dei singoli componenti dell'endpoint primario ha dimostrato una riduzione del rischio relativo di mortalità per tutte le cause e del rischio relativo di ospedalizzazioni per cause cardiovascolari del 30% ( p=0.026 ) e del 32% ( p inferiore a 0.0001 ), rispettivamente, con Tafamidis meglumine rispetto a placebo.

Tafamidis ha ottenuto, inoltre, un beneficio significativo rispetto al placebo sulla capacità funzionale e sullo stato di salute, evidente già nei primi 6 mesi dall'inizio del trattamento e che si mantiene per 30 mesi.
In particolare, ha ridotto la velocità di peggioramento sia della capacità funzionale al test del cammino dei 6 minuti ( p inferiore a 0.0001 ) sia della qualità di vita misurata dal punteggio alla scala KCCQ ( Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire ) ( p inferiore a 0.0001 ).

Tafamidis è risultato ben tollerato in questo studio, con un profilo di sicurezza osservato paragonabile al placebo.
La frequenza degli eventi avversi nei pazienti trattati con il farmaco è stata simile e paragonabile al placebo.

L'approvazione si è anche basata sui risultati di una valutazione della forma di acido libero di Tafamidis 61 mg che ha dimostrato che una capsula da 61 mg corrisponde a una dose di 80 mg di Tafamidis meglumine ( 4 capsule da 20 mg ).
La sicurezza della dose da 61 mg non è stata valutata nello studio ATTR-ACT.
La dose da 61 mg è stata sviluppata per agevolare il paziente consentendo la somministrazione giornaliera di una singola capsula.

L'amiloidosi da transtiretina è una malattia rara e progressiva caratterizzata dal deposito patologico della proteina transtiretina, che perde la propria struttura nativa e forma fibrille amiloidi che infiltrano vari organi e tessuti.
L'amiloidosi da transtiretina è una malattia sistemica che può manifestarsi con un interessamento di diversi organi e tessuti, compresi sistema nervoso periferico, cuore, reni, tratto gastrointestinale e occhio.

La cardiomiopatia ( ATTR-CM ) e la polineuropatia ( ATTR-PN ) sono le due presentazioni principali della malattia.
La cardiomiopatia amiloidotica correlata alla transtiretina è una cardiomiopatia restrittiva che si associa a uno scompenso cardiaco progressivo ed è presente in due forme: ereditaria, causata da una mutazione nel gene della transtiretina e che può manifestarsi più precocemente già a partire dai 50 anni, e acquisita ( wild-type ), associata all'invecchiamento, ritenuta di più frequente riscontro e che di solito colpisce gli uomini dopo i 60 anni.
Spesso l'ATTR-CM viene diagnosticata tardivamente solo dopo che i sintomi sono diventati gravi e invalidanti.

La polineuropatia amiloidotica da transtiretina ( ATTR-PN ) è dovuta a una mutazione del gene della transtiretina, per cui la proteina plasmatica perde la propria struttura e precipita in forma di fibrille amiloidi che provocano un danno dei nervi periferici e autonomici.
L'ATTR-PN si verifica in genere in età adulta, in alcuni pazienti già intorno ai 30 anni, con una progressione della malattia che può raggiungere lo stadio terminale in media dopo circa 10 anni dall'esordio della malattia. ( Xagena_2020 )

Fonte: Pfizer, 2020