Acido Obeticolico nel trattamento della colangite biliare primitiva


L'Agenzia regolatoria europea. EMA, ha approvato Ocaliva, il cui principio attivo è l'Acido Obeticolico, per il trattamento della colangite biliare primitiva, anche nota come cirrosi biliare primaria, in combinazione con Acido Ursodesossicolico ( UDCA ) negli adulti con risposta inadeguata a UDCA, o in monoterapia negli adulti che non-tollerano UDCA.

Ocaliva è il primo nuovo trattamento disponibile da quasi 20 anni per i pazienti europei colpiti dalla malattia.

La colangite biliare primitiva è una malattia autoimmune, cronica e progressiva che colpisce soprattutto le donne, circa una su 1.000 di età superiore ai 40 anni, con il rischio di insufficienza epatica o morte prematura.
La malattia è caratterizzata dalla distruzione progressiva dei dotti biliari del fegato, che porta a colestasi e infiammazione.
E se non adeguatamente controllata, il paziente deve essere sottoposto a trapianto di fegato con riduzione dell'aspettativa di vita.

L'Acido Ursodesossicolico era l'unico farmaco approvato in Europa nell'ultimo ventennio, ma nel 40% dei pazienti trattati si ha una risposta inadeguata al trattamento. Da qui l'importanza di una nuova terapia.

L'Acido Obeticolico è un agonista del recettore farnesoide X, regolatore chiave delle vie infiammatorie, fibrotiche, metaboliche e degli acidi biliari.
L'Acido Obeticolico agisce a livello del fegato aumentando il flusso biliare e sopprimendo la produzione di acidi biliari, riducendo così l'esposizione dell'organo ai livelli tossici di queste sostanze.

Secondo uno studio epidemiologico condotto in Italia, i pazienti affetti da colangite biliare primitiva sono circa 13 mila; circa il 30-50% della popolazione con questa patologia non è controllata nonostante l'impiego di Acido Ursodesossicolico.

L'Acido Obeticolico è stato confrontato con placebo in uno studio principale condotto su 217 adulti affetti da colangite biliare primitiva che stavano assumendo UDCA da almeno 1 anno o che non potevano assumere UDCA.
La misura dell'efficacia era basata sul numero di pazienti i cui livelli ematici di sostanze quali bilirubina e ALP ( fosfatasi alcalina ) ( marcatori del danno epatico ) erano diminuiti almeno del 15% ( per ALP ) e al di sotto di un certo valore considerato normale ( per la bilirubina ) dopo 1 anno di trattamento.

Lo studio ha mostrato che l'Acido Obeticolico era più efficace del placebo nel ridurre i livelli ematici di bilirubina e di ALP: i livelli sono diminuiti della quantità richiesta nel 47% ( 34 su 73 ) dei pazienti trattati con Acido Obeticolico 10 mg e nel 46% ( 32 su 70 ) dei pazienti trattati con dosi crescenti di Acido Obeticolico ( da 5 mg a 10 mg ), rispetto al 10% ( 7 su 73 ) dei pazienti trattati con placebo.

Gli effetti indesiderati più comuni dell' Acido Obeticolico sono prurito ( che può riguardare più di 6 persone su 10 ) e stanchezza ( che può riguardare più di 2 persone su 10 ).
Il prurito è anche l'effetto indesiderato più comune che può condurre alla sospensione del trattamento. Nella maggior parte dei casi osservati, il prurito si è verificato entro il primo mese di trattamento, tendendo a risolversi nel tempo, pur continuando il trattamento.

L'Acido Obeticolico non deve essere impiegato nei pazienti che presentano dotti biliari completamente ostruiti. ( Xagena_2016 )

Fonte: Intercept, 2016

Xagena_Medicina_2016