La Commissione europea ha approvato la prima terapia sistemica per pazienti adulti con alcuni tipi di tumori associati alla malattia rara di Von Hippel-Lindau e da carcinoma del rene metastatico


La Commissione Europea ha approvato condizionatamente Welireg ( Belzutifan ), il primo inibitore orale del fattore 2 alfa inducibile dall'ipossia ( HIF-2alfa ). L'approvazione riguarda due indicazioni cruciali: per i pazienti adulti con malattia di Von Hippel-Lindau ( VHL ) che necessitano di terapia per carcinoma a cellule renali (RCC), emangioblastomi del sistema nervoso centrale e tumori neuroendocrini del pancreas (pNET), e per coloro con carcinoma renale avanzato a cellule chiare, che hanno già ricevuto due o più linee di terapia.

Belzutifan è stato approvato sulla base di due studi clinici fondamentali. Lo studio LITESPARK-004 ha mostrato che, tra 61 pazienti con carcinoma a cellule renali associato a malattia di Von Hippel-Lindau, il 49% ha risposto positivamente al trattamento, con risposte in corso fino a 22 mesi. Lo studio LITESPARK-005 ha coinvolto 746 pazienti con carcinoma renale avanzato, dimostrando una riduzione del rischio di progressione o morte del 25% rispetto al trattamento con Everolimus.

La malattia di Von Hippel-Lindau è una sindrome ereditaria complessa, con implicazioni gravi come tetraplegie e cecità se i tumori non vengono trattati adeguatamente. Tra le diverse manifestazioni della sindrome c’è l’emangioblastoma, un tumore benigno del sistema nervoso centrale ma, poiché si forma in uno spazio ristretto ( scatola cranica ) se riguarda il cervelletto o il canale vertebrale se colpisce il midollo spinale, può causare complicazioni importanti, fino anche alle tetraplegie. Similmente, anche alcuni angiomi ( emangioblastomi ) della retina se non prontamente trattati possono condurre alla cecità. Negli organi viscerali, come rene e pancreas, si possono formare lesioni cistiche che hanno, per lo più, un comportamento benigno oppure tumori maligni, come il carcinoma a cellule renali o il tumore neuroendocrino del pancreas.

Nella malattia di VHL il primo approccio, tradizionalmente, è costituito dalla chirurgia, con interventi chirurgici multipli, in media fino a 6-8. L’approvazione di Belzutifan rivoluziona l’approccio alla malattia di VHL nelle sue diverse manifestazioni. Infatti, in alcuni casi, il trattamento chirurgico o locoregionale non può essere eseguito e, pertanto, è fondamentale avere a disposizione una terapia sistemica efficace.

L’approvazione di Belzutifan da parte della Commissione Europa rappresenta una svolta anche per la cura delle persone con tumore del rene ereditario. Le persone con carcinoma a cellule renali associato a malattia di VHL sono costrette a subire molti trattamenti ai reni, che possono comprometterne la funzionalità a lungo termine portando conseguenze come dialisi o trapianto.

Belzutifan rappresenta attualmente la prima e unica terapia sistemica per il trattamento dei tumori associati alla malattia rara di VHL nella Unione Europea. L’approvazione per i pazienti adulti con alcuni tumori associati alla malattia di VHL si basa sui risultati di risposta obiettiva ( ORR ) e della durata della risposta ( DoR ) dello studio LITESPARK-004. L’approvazione per i pazienti adulti con carcinoma renale a cellule chiare avanzato in progressione dopo due o più linee di terapia, tra cui un inibitore di PD-1 o di PD-L1 e almeno due terapie mirate anti-VEGF, si basa sui risultati di sopravvivenza libera da progressione o di tasso di risposta obiettiva dello studio LITESPARKL-005, che rappresenta il primo studio del carcinoma a cellule renali avanzato che valuta in particolare i pazienti in progressione in seguito a questi trattamenti. ( Xagena_2025 )

Fonte: EMA, 2025

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