Esiti ad un anno della gastroschisi
Sono stati descritti gli esiti a un anno in una coorte nazionale di neonati con gastroschisi.
Hanno partecipato allo studio 301 bambini ( 77% ) da una coorte originale di 393 tra i bambini con gastroschisi nati vivi tra il 2006 e il 2008 nel Regno Unito e in Irlanda.
Gli endpoint principali erano rappresentati da: durata della nutrizione parenterale e degenza in ospedale; il tempo per instaurare l'alimentazione enterale completa; i tassi di insufficienza intestinale, malattie epatiche associate a insufficienza intestinale, reintervento non-pianificato; mortalità.
Rispetto ai neonati con gastroschisi semplice ( intatta, non-compromessa, intestino continuo ), quelli con gastroschisi complessa ( perforazione intestinale, necrosi, o atresia ) hanno impiegato più tempo per raggiungere la completa nutrizione enterale ( differenza media 21 giorni ), hanno richiesto una nutrizione parenterale di durata maggiore ( differenza media 25 giorni ) e una degenza più lunga in ospedale ( differenza media 57 giorni ).
Inoltre hanno avuto una maggiore probabilità di sviluppare insufficienza intestinale ( 81%, 25 neonati vs 41%, 102 neonati; rischio relativo, RR=1.96 ) e malattia epatica associata a insufficienza intestinale ( 23%,7 neonati vs 4%, 11; RR=5.13 ) e più probabilità di richiedere un altro intervento non-pianificato ( 42%, 13 neonati contro 10%, 24; RR=4.39 ).
Rispetto ai bambini gestiti con chiusura primaria della fascia, quelli gestiti con silo preformati hanno impiegato più tempo per raggiungere la completa nutrizione enterale ( differenza media 5 giorni ) e hanno avuto un aumentato rischio di insufficienza intestinale ( 52%, 50 contro 32%, 38; RR=1.61 ).
I tassi di eventi per gli altri endpoint sono risultati bassi, e non ci sono state altre differenze significative tra i gruppi di gestione.
Un totale di 12 bambini sono deceduti ( 4% ).
In conclusione, la stratificazione dei neonati con gastroschisi in gruppi semplici e complessi predice in modo affidabile i risultati ad un anno. ( Xagena_2011 )
Bradnock T et al, Br Med J 2011; 343:d6749
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