La sindrome di von Hippel-Lindau predispone all’insorgenza di tumori


La malattia di von Hippel-Lindau ( VHL ) è una malattia ereditaria che colpisce un individuo ogni 36.000 circa e predispone all'insorgenza di una varietà di tumori benigni e maligni.
L'esordio è prevalentemente in età adulta e richiede una diagnosi tempestiva affinchè si instauri una adeguata terapia.

Responsabile della malattia è il gene oncosoppressore VHL localizzato sul braccio corto del cromosoma 3.

La sindrome di von Hippel-Lindau viene trasmessa geneticamente dai soggetti malati alle generazioni successive ed è causata da un gene di tipo dominante ( gene VHL ). In altre parole esiste un 50 % di rischio che il genitore portatore della malattia di VHL ( cioè del gene VHL difettoso ) trasmetta la malattia ( e quindi il gene VHL difettoso ) ad ogni figlio/a.
Solo coloro che hanno ereditato il gene difettoso saranno in grado di trasmettere a loro volta la malattia.

La diagnosi molecolare della malattia di VHL cioè l'identificazione del difetto a carico del gene VHL nei soggetti malati e nei familiari a rischio è oggi disponibile presso alcuni laboratori di genetica medica.

I tumori benigni più frequenti ( 45-65% ) sono gli angiomi o emangioblastomi della retina e del sistema nervoso centrale ( cervello e midollo spinale ).
Nella malattia di VHL esiste infatti una crescita anormale dei vasi sanguigni che porta alla formazione di nodi di capillari detti appunto angiomi o emangioblastomi.

Gli angiomi del cervello, localizzati soprattutto a livello del cervelletto, o del midollo spinale possono comprimere nervi o tessuto cerebrale causando sintomi come mal di testa, problemi di equilibrio durante la deambulazione, debolezza degli arti. Se l'angioma si accresce, le sue pareti possono indebolirsi fino allo stravaso di sangue che può danneggiare il tessuto circostante e provocare la morte del paziente.

La diagnosi precoce attraverso la risonanza magnetica di cervello e midollo spinale permette di intervenire chirurgicamente ancora in fase presintomatica.
Gli angiomi retinici sono spesso la prima manifestazione di VHL e sono generalmente bilaterali, multifocali e ricorrenti.
L'età media di diagnosi è 25 anni ma possono già essere evidenziabili nell'infanzia.

La complicazione più grave della sindrome di von Hippel-Lindau è rappresentata dal distacco di retina e dalla cecità. Una precoce identificazione con oftalmoscopia in midriasi e fluoroangiografia seguita dal trattamento con laser terapia è fondamentale per mantenere una visione intatta.

Attorno agli angiomi possono accrescersi cisti, cioè sacche contenenti liquido che possono esercitare una pressione. La sede più frequente per la formazione di cisti nella malattia di VHL è il pancreas. Alcuni pazienti maschi possono sviluppare tumori benigni dell'epididimo all'interno del sacco scrotale con conseguente infertilità se il tumore è bilaterale. Cisti e tumori possono insorgere anche nel surrene e nel rene.

A livello del surrene la malattia di VHL può essere associata nel 14% dei casi ad un tumore chiamato feocromocitoma, non maligno, ma in grado di determinare un pericoloso aumento della pressione sanguigna. Altri sintomi associati alla presenza di questa neoplasia sono mal di testa, aumentata sudorazione, palpitazioni. Anche in questo caso dopo una diagnosi strumentale accurata il tumore si rimuove chirurgicamente.

Il rene viene coinvolto nel 30-45% dei casi. Gli individui affetti possono sviluppare cisti che mimano la malattia renale policistica e possono fuorviare la diagnosi corretta oppure il carcinoma renale a cellule chiare Questo tipo di tumore pur possedendo potenzialità metastatica può essere diagnosticato quando è ancora di ridotte dimensioni e confinato al rene.
L'insorgenza è spesso multipla e può coinvolgere entrambi i reni ma una identificazione precoce mediante TAC permette di enuclearlo chirurgicamente mantenendo così il più a lungo possibile la funzionalità renale.

La gravità di tale malattia caratterizzata dall'insorgenza di lesioni ricorrenti in diversi organi necessita di indagini medico-strumentali accurate e frequenti da effettuarsi presso strutture specializzate con esperienza nello studio della malattia di VHL. Per questi motivi la diagnosi molecolare assume un ruolo importante per i pazienti e per le loro famiglie in quanto individua i soggetti portatori del gene VHL difettoso e quindi a rischio di insorgenza di neoplasie. La diagnosi molecolare e la gestione diagnostica e di follow-up viene effettuata presso il Centro per lo studio di VHL di Padova e presso l'Università degli Studi di Genova, Servizio di Genetica Medica. ( Xagena_2003 )

Mariapina Montera, Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche ( DIMI ), Genova



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